Aiutiamo i nomadi del Sahara!

Ciao a tutti,

Noi, Moha e Zaid, siamo nati e cresciuti nel deserto del Sahara, in Marocco. Oltre a lavorare come tour operator, lavoriamo anche come guide turistiche.

"Dare non è una colpa che si deve. È un seme che si semina"

Lavorare nell'industria del turismo ha dato un'impressione straordinaria, che è stata notevole sin dalla nostra infanzia. A causa dei regali (dolci, vestiti, penne gel,…) che venivano dati dai turisti, eravamo quei bambini che si emozionano tanto quando vedono i turisti scoprire la regione o si sono persi accidentalmente e finiscono nella nostra ospitalità. Questo atto di grazia dei visitatori ha prestato un valore inestimabile alla nostra personalità facendoci capire che "dare non è colpa che è dovuta. È un seme che si semina".

Connettere le persone attraverso il turismo

Di conseguenza, abbiamo avuto l'idea di diventare guida turistica e la consideriamo una carriera che ci permette di condurre tour per i visitatori, nonché di incontrare e aiutare le famiglie dei nomadi.

Trasformare un sogno in realtà

Dopo aver fatto ogni sforzo e concentrato maggiormente sulla nostra carriera creando tour e una rete stradale in questo deserto selvaggio, siamo stati finalmente in grado di registrare risultati soddisfatti sia per i visitatori che per la gente del posto. C'era solo una particolarità che ci disturbava, ovvero una persona in grado di fornire assistenza sanitaria.

Un anno dopo, sembrerebbe che il cielo abbia ascoltato il nostro desiderio. Dopo aver prenotato un viaggio con la sua famiglia alla scoperta del deserto del Sahara, abbiamo incontrato Lena.

Lena è un medico generico canadese. Dopo aver vissuto una storia durante una notte in un campo nel Sahara in cui un vecchio ha riconosciuto la nostra legna da ardere ed è venuto da noi chiedendoci aiuto mentre sua moglie stava per partorire, Lena non ha avuto esitazioni nell'offrirle aiuto e ha pianificato 2-3 viaggi all'anno dal Canada al Marocco per servire la chiamata dell'umanità.

La vita dei nomadi

La maggior parte dei nomadi oggi vive del proprio bestiame. Pertanto, i nomadi trascorrono un certo periodo di tempo in un luogo che soddisfi i bisogni di acqua e pascolo della loro mandria e vivono in tende che portano con sé quando cambiano posizione.

In termini di sostentamento, i nomadi devono raggiungere a piedi la città più vicina, dove possono vendere una capra a un mercato settimanale in modo da poter soddisfare i loro bisogni nutrizionali.

Ci alziamo sollevando gli altri!

Da quando il Marocco ha confermato i primi casi di Covid-19 e gli aeroporti sono stati chiusi, l'attività è in rapido declino. Tuttavia, forniamo ancora il supporto, anche gli ultimi due mesi sono stati duri per questi nomadi, i bambini le nostre famiglie. Perché i risparmi sono quasi finiti.

Valori innati della vita dei nomadi che rispettiamo

Nonostante la scarsità e il Covid-19, i nomadi sono ancora noti per la loro ospitalità, senso di famiglia, solidarietà e speranza. Inoltre, hanno un innato senso di rispetto sia per i loro animali domestici che per il bestiame.

Per favore, sosteneteci per prenderci cura dei nomadi

Ci sono dieci famiglie nella zona, dove ogni famiglia ha dai tre ai cinque figli. Per ora, l'obiettivo è continuare a resistere durante questa pandemia sostenendo e prendendosi cura di queste persone fino alla fine di quest'anno.

A nome di quei nomadi, ci appelliamo alla vostra gentilezza, generosità e filantropia per partecipare a questo progetto.

Insieme, possiamo riportare un sorriso sui volti di tutti questi ragazzi e delle loro famiglie.